Il Lesotho (30.355 Km2) – stato enclave all’interno del Sudafrica – ha circa 2 milioni di abitanti, il 77% dei quali vive in aree rurali dove solo il 10% del terreno è coltivabile.
La mortalità infantile e quella dei bambini al di sotto dei cinque anni sono peggiorate, rispettivamente, da 15/1000 a 28/1000 nati vivi e da 71/1000 a 117/1000 nati vivi fra il 1995 e il 2009. La mortalità materna è stata stimata a 1.155/100.000 nati vivi nel decennio che va dal 1999 al 2009.
Il paese ha 21 ospedali, di cui uno di terzo livello, e 305 unità sanitarie di livello inferiore. Il settore privato non profit, rappresentato quasi totalmente dalla Christian Health Association of Lesotho (CHAL), gestisce otto ospedali e 80 unità sanitarie di livello inferiore. Il settore privato for profit gestisce un ospedale e 143 strutture di livello inferiore concentrate nelle aree urbane, specialmente nella capitale, Maseru. Si contano circa 8.600 operatori sanitari, esclusi i guaritori e le ostetriche tradizionali. Si stima che il 56% lavori nel settore informale, inclusi 4.800 Community Health Workers. Il restante 44% lavora col Governo (75%), la CHAL (22%), con varie Organizzazioni Non Governative e nel settore privato lucrativo (3%).
Le risorse umane adeguatamente formate sono scarse e mal distribuite sia sul territorio che fra i tre livelli di cura (solo il 20% lavora al primo livello che eroga più del 60% dei servizi). I medici sono poco più di 100 e il paese non ha una Facoltà di Medicina.